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1109. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Salle 1452 novembre 9 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza alla risposta negativa del podestà, comune e uomini di Salle risponde che, pur conoscendo le loro difficoltà, trovino e facciano macinare le cento some di frumento richieste e le mandino a Incisa come pure i quattro uomini chiesti da Antonio degli Eustachi, o i denari domandati.

Potestati, comuni et hominibus terre Sallarum.
Havemo veduto quello ne haveti scripto per una vostra, data al secundo del presente, et dela impossibilità, quale allegati, de non potere recuperare cento somme de frumento da metere in Ancisa, et de non potere mandare lì quatro homini rechiesti per messer Antonio de Eustachio, restiamo avisati. Al che, respondendo, dicemo che non possemo se non maravigliarci de vuy che fati questa dificultà perchè, quantuncha in quelle parte siano state le guerre et habiati li altri carichi che diceti, nondimeno sapiamo molto bene che non posseti facilmente sovenire de quelle cento some de fromento et anche de quelli quatro homini rechiesti, et ne pare nova cosa che, essendo queste cose dela importantia che sonno, ne debiati allegare questa renitentia. Però ve comettiamo de novo et ve caricamo et strinzemo che omnino debiati fare macinare le dicte cento some de frumento et meterIe in la terra de Incisa, como è dicto, et non farli difficultà alcuna, perchè del precio ve farimo contenti, como per altre ve scripsemo. Et similiter vogliati mandare al dicto missere Antonio li dicti quatro homini, overo li dinari dommandati aciò si possino adoperare, como havemo ordinato. Ex castris apud Calvisanum, viiii novembris 1452.
Irius.
Cichus.