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2186. Francesco Sforza a Pietro da Lonate, commissario di Tortona 1453 luglio 3 "apud Gaydum".

Francesco Sforza scrive a Pietro da Lonate, commissario di Tortona, di avere preso atto di quanto gli ha riferito del vescovo locale. Tenti, nel modo che gli parrà più fruttuoso, di far sì che il figlio di Graziolo sia accontentato e poi lui pigli quel provvedimento che gli garba in modo che il duca non abbia ulteriormente ragione di scocciarsi a scrivergli ancora.

Petro de Lonate, comissario Terdone.
Havemo recevuto la toa littera, et inteso quanto tu ne hai scripto circh'al facto de monsignore vescovo de quella nostra cità. Dicemo, como per altre te havemo scripto, che tu vogli vedere, per quello modo et via che te pare, ch'el figliolo de Gratiolo da Vincenza, quale è stato lì gran tanto (a) tempo, sia spazato de quello dinaro deve havere et ch'el non sia detratiato et menato più ala longa, como è stato menato fin al presente, perché l'havemo havuto molestissimo. Et siando satisfacto esso Gratiolo, siamo contenti tu, che sei su lo facto, piglii quello partito che te pare, ma farai in modo che non bisogna che non te ne scrivamo più. Data in castris nostris felicibus apud Gaydum, die iii iulii 1453.
Persanctes.
Iohannes.

(a) tanto in interlinea.