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430. Francesco Sforza a Pietro da Norcia 1452 aprile 14 Milano.

Francesco Sforza vuole che Pietro da Norcia, vista la ricomparsa della peste, prenda provvedimenti opportuni. Si compiace con Pietro per l'ordine dato ai fanti, dopo il furto da loro commesso a Spino, di non poter passare il ponte senza un suo bollettino. Non faccia caso se Giacomo Antonio Marcello, provveditore di Crema, non gli ha fatto avere alcuna risposta.

Domino Petro de Nursia.
Habiamo recevuto la vostra lettera et inteso quanto ne havite scripto dela peste, che iterum è resalita in quatro case de quella nostra città; del che ne rencresce et dole. Al che respondendo, vi dicemo che cum ogni vostro studio et pinsiro debiati curare le conservatione d'essa non lassandoli mancare dal canto vostro cosa veruna perché essa nostra città se conserva libera et netta dala contagione. Appresso, inteso la robbaria che hanno facto quelli fanti a Spino, quale ne è molto molesto, dicemo ne piace l'ordine posto per voi che essi fanti non possano passare al ponte si non cum vostro bullectino. Ceterum, ala parte che domino Iacomo Antonio Marcello non vi habia mai fatto veruna resposta nè in scripto nè per messo, dicemo che non se ne curamo et non vogliamo che ne fazati altra instantia perché forse serà tempo che ne haverimo resposta contra soa voglia. Mediolani, xiiii aprilis 1452.
Bonifacius.
Iohannes.