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582. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1452 maggio 10 Milano.

Francesco Sforza comanda a Gracino da Pescarolo di non infastidire Boniforte da Mangano per una condanna di venti lire di tre anni fa, condanna di cui Boniforte ha chiesto la grazia e che il duca vuole sia cancellata.

Egregio viro Gracino de Piscarolo, ex Magistris intratarum nostrarum Papie.
Boniforto da Mangano, exhibitore di questa, ne dice che li fay molestia per certa condemnatione facta contra luy de xx livere, già sonno circa tri anni passati. Et perchè di questo ne ha domandato gratia che nuy li vogliamo compiacere, pertanto te commettiamo et volemo che non li faci veruna molestia per dicta caxone, facendo canzelare et anullare dicta condemnatione liberamente quale nuy per la presente canzellamo et anulIamo. Data Mediolani, die x maii 1452.
Bonifacius.
Iohannes.