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674. Francesco Sforza a Andrea Reardi 1452 luglio 4 "apud Trignanum".

Francesco Sforza ricorda a Andrea Reardi, che lamenta la detenzione dei suoi compagni, che se dovesse stare alle informazioni avute, i suoi compagni e lui dovrebbero avere ben altra punizione. Comunque, ha scritto al luogotenente perché con la restituzione del ragazzo al compagno di Antonio Landriano metta in libertà i suoi compagni.

Andree de Reardis civi Laudensi.
Havimo inteso per tue littere quanto tu ne scrivi dela detencione ha facta quello nostro locotenente de quelli tuoy compagni, ma te avisemo che siamo informati la cosa essere sequita altramente che tu no(n) ne scrivi; et se cussi è como ne è significato, tu e loro meritaresti grande punitione. Non di meno havemo scripto al prelibato nostro locotenente che restituendo il regazo al compagno del strenuo Antonio da Landriano, debba relasare quelli tu dici essere sustenuti; sichè quando più presto sarà restituito el regazo, tanto melio, avisandote che nostra total intentione è ch'el se restituisca. Ex felicibus castris nostris Apud Trignanum, iiii iulii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.