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959. Francesco Sforza al referendario di Pavia (1452 settembre 27 "apud Lenum").

Francesco Sforza rimprovera il referendario di Pavia per non aver obbedito all'ordine di far avere a Giacomo Scrovigno le entrate di Gambarana, Cairo, Sparonara e Serpengio del 1450; gli ingiunge di darle subito al figlio di Giacomo, al presente in campo nei servizi ducali.

Referendario Papie.
Non possemo se non maravigliarce che, havendovi scripto per doe nostre littere, dele quale l'una era sottoscripta de nostra propria mano, che dovesti integramente satisfare al'egregio Iacomo Scrovigno del'intrate soe de Cayro, Gambarana, Sparonara et Serpengio, del'anno MCCCCL proximo passato et che, essendo consumate le dicte intrate, gli ne dovesti fare respondere de qualunche intrate de quella nostra cità, non obstanti alcuni ordini o rescripti in contrario, non l'habiati contentato fin al dì presente; et parene non sia bene ad extimare così pocho le nostre lettere. Però, retrovandoce de vuy malcontenti, ve replicamo de novo et volemo che subito et senza altra dilatione, faciate sborsare al figliolo del dicto Iacomo tucto quello resta havere. Et in questo non sia fallo nì exceptione alcuna perché, quando facesti altramente, saressemo malcontenti di facti vostri, considerato ch'el dicto Iacomo è occupato qui in campo ali servitii nostri et gli è necessario havere dinari da vivere. Data ut supra.
Irius.
Cichus.