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1131. Francesco Sforza al podestà di Pontecurone 1453 febbraio 5 Milano

Francesco Sforza, rispondendo alle lettere del podestà di Pontecurone, gli richiama l'ordine, non eseguito, di mettere in libertà Bartolomeo Torto, da lui detenuto per la ferita inferta al fratello minore di Squarciavacca, per imporgli che si decida a rilasciarlo. Aggiunge che se venisse richiesto dal governatore e podestà di Castelnuovo con lettera da lui sottoscritta di consegnargli i due fratelli del detto Squarciavacca, li consegni entrambi (il sano e il ferito) a chiunque gli manderà.

Potestati Pontis Curoni.
Respondendo a doe toe lettere, et primo, alla parte de Bartolomeo Torto, quale hai destenuto per casone della ferita che dette al fratello minore de Squarzavacha, dicemo, como per un'altra nostra te havemo scripto, et cossì volemo che, non havendo ti relassato et cavato fora de presone, alla recevuta di questa, vogli, visis presentibus, remossa ogne casone et contradictione, liberare et cavare fora de presione dicto Bartolomeo et mecterlo in soalibertate. Volemo insuper che, ad ogni requisitione et petitione del governatore et potestà de Castelnovo, tu debii consignare et dare ad qualunque lui mandarà da ti con soe lettere soctoscripte de sua propria mano, quelli dui fratelli del dicto Squarzavacha, quali hai in presione, zoè quello fratello che non è ferito et etiam l'altro fratello minore che è ferito, et che de essi ne possa disponere la sua voluntate. Et in questo non fare contractione alcuna, per quanto hai carala gratia nostra; et fa' che non habiamo a scrivertello più. Mediolani, ut supra.
Iohanninus.
Iohannes.