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1146. Francesco Sforza a Giorgio de Annone e a Bartolomeo Colleoni 1453 febbraio 7 Milano

Francesco Sforza ordina a Giorgio de Annone che se il doge di Genova gli chiedesse cavalli o fanti, o una cosa più che un'altra, lo accontenti, come se fosse il duca a chiedergliela. In ugual tenore si è scritto a Bartolomeo Colleoni.

[ 425r] Zorzio de Annono.
Volimo e ti cometimo che, rechedendote et facendote richedere lo illustre signore messer lo duce de Zenoa cavalli o fanti, aut una cosa più che un'altra, tu ge li concedi et provedi de quanto te farà domandare, non altramente che se noy proprii te lo rechedessemo, o facessimo comandare. E questo senza exceptione et contradictione alcuna. Data Mediolani, die vii februarìi 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit magnifico Bartolomeo de Colionibus.