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1299. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1453 marzo 23 Cremona

Francesco Sforza, in seguito allla richiesta fattagli da Giuliano, latore di una lettera dei marchesi del Carretto, del rinnovo di una patente già altre volte avuta da lui e di un salvacondotto per luoghi e uomini del marchesato del Carretto, vuole che Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, si informi del comportamento di detti marchesi, che ha inteso tengono il piede in due scarpe. Non intenderebbe beneficare chi non agisce rettamente con lui . Se, però, gli risulta il contrario, vuole favorirli.

Spectabili viro Georgio de Annono, locontenenti Alexandrie, nostro dilecto.
Iuliano, aportatore de questa, quale è delli marchexi del Carretto, ne ha facto una dimanda che gli vogliamo refermare una certa patente, quale altre volte hebe da nuy, zoè una salvaguarda, et adimanda gli fazamo uno salvoconducto per certi lochi et homini del dicto marchexato del Carretto. Et perché nuy non semo informati delli deportamenti loro, zoè de dicti marchexi, quali intendemo tengono li pedi in doe scarpe, pertanto vogli, per quella bona et cauta via te parerà, havere informatione como se sonno deportati nel passato per sin qui, et che demonstratione et effecto hanno facto, et vogli molto bene chiarirte della conditione et deportamenti loro che, vogliando loro tegnire li pedi in doe aque et non fare quello denno fare li veri et boni recommandati, non voressemo che da nuy fossero beneficiati, non usando in verso de nuy quelli debiti deportamenti sonno tenuti. Et facendo loro el debito et havendose deportati bene, siamo contenti li habii arecommandati, et che siano favoriti, usandogli quelli honesti beneficii et piaceri che te parerà, acciochè laloro devotione in verso nuy se augumenti. Ma, como havemo dicto, vogli intendere bene el facto loro, et poy ne avisaray [ 488r] del tucto, perché, se vorrano poy lettera alcuna da nuy, volendo loro essere delli nostri, nuy se intenderimo et saperimo che fare. Data Cremone, xxiii marcii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.