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149. Francesco Sforza a Zannardo dei marchesi di Incisa 1452 febbraio 4 Milano

Francesco Sforza scrive a Zannardo dei marchesi di Incisa di aver saputo da Alessandro da Lampugnano, castellano della rocca della cittadella, che lui vincola alcuni beni spettanti allo stesso Alessandro per causa di sua moglie e non glieli vuole rilasciare se non per via legale. Il che sorprende assai il duca, che non ama litigi giudiziari tra parenti. Gli ordina di restituire ad Alessandro ogni bene.

Zannardo ex marchionibus Incisie.
El nobile Alexandro dalampugnano, nostro castellano della rocha della citadella, ne dice che tu gli tene occupati et impediti certi beni spectanti et pertinenti alui per casone della soa mogliere, li quali non li vogli relaxare se non con piadezo, della qual cosa se maravegliamo, perché frali parenti et amici non doveria accadere discordia, sì per non spendere el suo in litigare, sì etiandio per remanere amici et boni parenti insieme. Et perché noy havemo adoperare il dicto Alexandro in alcuni nostri servicii, vi confortiamo et vogliamo che, essendo cossì, gli faci el devere suo et li restituischi integramente ogni bene spectanti et pertinenti aluy per dicta casone, acciò remagnati boni parenti et amici insieme: la qualcosa haverimo noy molto grata et accepta. Data Mediolani, die iiii februarii 1452.
Iohannes.