Registro n. 14 precedente | 1488 di 1952 | successivo

1488. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto 1453 marzo 10 Milano

Francesco Sforza dice a Teseo da Spoleto che, per avere migliore conoscenza della vertenza sulla tassa dei cavalli assegnata alla terra di Scipione e contestata, aveva scritto al commissario, al podestà e al referendario di Piacenza che si informassero di quanto osservato in materia al tempo di Gian Galeazzo Visconti, come dall'anno 1443 fino alla morte di suo suocero quando si fecero lettere ducali su dette tasse. La stessa richiesta fa a Teseo, avvertendolo di comunicare quanto troverà a lui o al Consiglio segreto.

[ 364v] Teseo de Spoleto.
Per più nostra declaratione sopra la difirentia che vertisse per casone della taxa de cavalli data alla terra de Scipione per la quale quilli homini da Scipione se ne sonno lamentati, habiamo scricto al comissario, al potestà et al referendario nostri de Piacenza che se informeno quello fo observato nela materia delle taxe de cavalli per rispecto alla dicta terra, sì al tempo del primo duca, padre delo illustrissimo quondam principe patre et socero nostro colendissimo, como dall'anno de MCCCCXLIII in qua fin alla morte del prelibato signore, nel quale hanno, pare che passasseno lettere ducali disponenti sopra la materia dele predicte taxe. Pertanto te ne havemo voluto advisare, volendo che prendi anche ti cura de informarte delle cose sopra dicte (a), et de quanto ne retroverai ne rescrive ad nui o al Consiglio nostro secreto, come havemo scricto alli predicti officiali che faceno. Data Mediolani, die x marcii 1453.
Cichus (b).

(a) Segue taxe depennato.
(b) Precede Irius depennato.