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1591. Francesco Sforza ad Angelo Alamanno, castellano della rocca di Guardasone 1453 aprile 8 Milano.

Francesco Sforza scrive ad Angelo Alamanno,castellano della rocca di Guardasone, di non permettere, come fa, che Pietro da Pisa, suo fratello Simone, la Falcia e Giacomo Schiavo frequentino la fortezza consentendo l'ingresso in essa di persone diverse, anche non conosciute, considerato anche il momento del tutto particolare.

Angnelo Alamanno, castellano arcis Guardagioni.
Perché intendimo che in quella nostra rocha praticano con tua voluntà Piero da Pisa et Simone, suo fratello, la Falcia et Iacomo Schiavo, de che ne rencressie grandemente che tu sii sì largo de quella forteza allassargli intrare dentro ogni persona, questo non dicemo perché loro usino lì per fare male, ma pure el destro fa l'omo ladro, et die' oramai sapere [ 388r] che, apena oggidì, lo patre se pò fidare del figliolo, advisandote che dicti quactro compagni sopra nominati sonno tali, che ogni periculo gli pariria facile ad cischuno de loro et nui li cognosciamo meglio cha ti. Pertanto, per evitare ogni inconveniente potesse succedere, te dicemo, admonimo et conmandiamo che non debie per niente lassare praticare li sopradicti nella dicta forteza, né altri che tu non cognossi molto bene, et senza li quali non possi fare, et sta advisato et sì cauto che non ti fidi tanto che resti ingannato; et circha ciò habi avertentia per quanto hai cara la gratia nostra. Ex Mediolano, viii aprilis 1453.
Ser lohannes.
Iohannes.