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1645. Francesco Sforza a Verguzio de Lando e a Melchione da Rimini 1453 aprile 18 Milano

Francesco Sforza informa Verguzio de Lando e Melchione da Rimini che Morello da Parma si è lamentato per essere da loro molestato. Fa loro sapere che non tollera che essi si facciano giustizia da loro, ma si appellino a lui per i loro diritti.

Spectabili et nobili viris Vergutio de Lando et ser Melchioni de Arimino, dilectis nostris.
Ne ha facto grande querela el spectabile cavaliero messer Morello da Parma che da vui fi sinistramente molestato et inquietato neli soi lochi et turbati li soi homini, como più largamente intenderite per questa sua, quale ve mandamo qui inclusa; dela qual cosa non pocho se maravigliamo, imo ne dolemo assai perché ne pare che, quandocunque havesti ben casone et rasione de fargli molestia, non gli la doveresti fare senza nostra vuluntà, imo doveresti havere recorso da nui, quale provederissimo al tucto secondo el dovere. Per la qual cosa, non intendendo nui che de vostro facto gli fazati alchuna iniuria, vi comandiamo et volemo che non gli fazati né lassati fare alcuna molestia né impedimento in dicti soi luochi né alli dicti soi homini; et se de questo ve tenete agravati, veniti o mandati qua da nui alchuno delli vostri con le raxone vostre, et farimone ministrare raxone, siché rimanerà contenti. Mediolani, die xviii aprilis 1453.
Bonifacius.
Cichus.