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1704. Francesco Sforza a Cosimo de Medici 1453 maggio 5 Milano

Francesco Sforza raccomanda a Cosimo Zenone da Crema, non ancora riconfermato da quella signoria. Gli ricorda che metà della sua condotta è già stata licenziata e sembra che si libererà anche buona parte della metà rimasta. Ribadisce che è uomo utile in tempo di guerra, è cittadino di Crema e ha amici di buona condizione. In simile forma si è scritto a Diotisalvi, Boccaccino, Nicodemo.

Cosime.
Zennone da Crema ha mandato da nui et dice ch'el facto della sua referma non è ancora expedito, imo che quella signoria gli è stata dimessa la mitade della sua conducta, et dice che de l'altra mitade li voleno ancora demectere et cassare una bona parte. Et per [ 416r] chè dicto Zanone, como crediamo dovete sapere, è homo multo industriuso et ingegnevole, sollicito et utile ad multe cose accadeno de guerra, et bisognano assai simili homini nelle guerre, de che laudaressimo che facesti opera cum quella excelsa signoria che se refermasse dicto Zannone et aconzassese el facto suo per modo che lui se havesse a contentare che, ultra la utilitade che sarà ad quella excelentia vostra remanendo de là, ad nui sarà gratissimo per dicta casone, et ancora al facto nostro de qua, per rispecto de Crema ne porria esser utile assai, perché gli ha amici assai et bona condictione dentro. Siché lauderessimo per multi respecti dicta spesa et che se dovesse fare. Ex Mediolano, v maii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.
In simili forma mutatis mutandis: Deotesalivio, Bochaccino et Nicodemo.