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280. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 marzo 1 Milano.

Francesco Sforza ordina a Giovanni da Tolentino di convocare i dazieri ai quali lui ha ordinato di non gravare così tanto il marchese di Mantova per i dazi del sale che fa condurre a Mantova da Genova. Conosce quello che Tolentino ha scritto ai dazieri e la risposta avuta, non gradita dal duca. Ribadisca loro che il duca vuole che per il traporto del sale il marchese abbia un trattamento di favore e ricordi di non importunarlo per l'addizionale, sapendo che le cose che si conducono via Po non ne sono soggette; procuri al marchese trecento uomini delle località vicine a Borgoforte, alla cui fortificazione sta attendendo, certo dell'aiuto del marchese in caso di bisogno.

[ 70r] Domino Iohanni de Tholentino.
Vuy sapeti quello ve commettissimo in questi dì passati de operare cum li datieri de quella cità che non volesseno agravare cussì excessivamente lo illustre signore marchexe de Mantoa per li datii del sale quale fa condurre da Zenoa ad Mantoa. Et quantunche habiamo inteso per vostre lettere quello è stato facto et operato per vuy cum essi datieri, et la resposta che ve hanno facto loro, pur, perché la dicta resposta non è conforme alla voluntà nostra, ve commettiamo de novo et caricamo et strengemo che, havuti da vuy li dicti datieri, li vogliati confortare et servare ogni modo et via expediente aciochè la signoria sua in li pagamenti del datio d'esso sale sia tractato favorevolmente et habia casone de contentarse et lodarse che non sia pezo tractata da Cremonese, che se sia dali altri datieri de territorio nostro, provedendo anchora che per respecto alla additione non gli sia dato impazo, maxime che, come sapeti, havimo ordinato che per le cose quale se conducono per Po, non se debbia pagare additione alcuna. Appresso, perch'el prefato signore marchexe ha deliberato far fortificare el borgo de Borgoforte, et ne ha rechesto ccc lavoratori per vinti dì, siamo contenti et volimo che ad ogni rechesta della signoria sua gli provedati delli dicti lavoratori per quello tempo, togliendo de quilli che sonno più vicini al dicto borgo. Et in questo non sia fallo alcuno perché sapeti de quanta importantia è quello loco, et la signoria sua ad ogni nostro bisongnio ne subvinirà delli suoy. Data Mediolani, die primo martii 1452.
Irius.
Cichus.