Registro n. 14 precedente | 918 di 1952 | successivo

918. Francesco Sforza a Boccaccino Alemanni di Firenze,consigliere e tesoriere generale 1452 settembre 24"apud Lenum".

Francesco Sforza informa Boccaccino Alemanni di Firenze, consigliere ducale e tesoriere generale, di essere andato a Leno, mentre i nemici sono andati a Bagnolo a quattro miglia da lui, in un luogo paludoso. Suo fratello Alessandro, saputo che i nemici si dovevano muovere da Cerreto per dirigersi nel Bresciano, la notte precedente si portò con sette uomini nel campo nemico e incendiò il loro accampamento, bruciando tende, armi, roba e anche persone; alcune si rifugiarono nell'abbazia e tra queste Matteo da Capua. Si contano più di cinquecento cavalli tra quelli morti e quelli catturati.

Spectabili consiliario et thesaurario generali nostro dilecto Boccacino de Alamanis de Florentia.
Aciò sii avisato dele occurrentie de queste parte te avisamo como mercorì passato, che fò a xx del presente, nuy venessemo qua et hebemo questo loco, l'inimici ne sonno venuti dereto et lozati a Bagnolo, qui presso a iiii miglia pur in loco paduloso et forte, ma fra pochi dì ce trovaremo in loco che gli attenderemo quello gli havemo promesso.
Deli facti de Lodesana te avisamo a toa consolatione como Alexandro, nostro fratello, sentendo che li inimici ch'erano a Cerreto se dovevano levare per venire in Bressana con li altri a dì xxi del presente, la nocte precedente se levò da Lode con circa vii persone, tute a pede, et andando sempre per paludi intrò nel campo loro cossì secretamente che niuno se ne avedeti et misi foco in loro lozamenti, per tal modo che quasi tute le tende, arme et roba loro se brusorono. Se brusorono anchora le persone, [ 235v] alchune se ne fugirono dentro l'abadia in camisa et tra li altri Matheo da Capua, quale zarlatava tanto contro la verità quando sequì el caso de Alexandro, quale non fu puncto grave come questo. Et in effecto forono, tra guadagnati et brusati, più de cinquecento cavalli boni, et se per quella via havesse possuto condure pur cinquanta cavalli non ne fugiva coda. De quello seguirà sarai advisato. Ex castris apud Lenum, xxiiii septembris 1452.
Cichus.