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129. Francesco Sforza ai deputati all'ufficio di provvisione di Como 1452 aprile 17 Milano

Francesco Sforza scrive ai deputati all'ufficio di provvisione di Como di non credere che quella comunità sia in tanta miseria da non poter pagare il carro. Tirino fuori i denari per ciò e diano lire 1.000 a Giacomo d'Arquate, conestabile ducale, da impegnarsi in suoi bisogni.

Nobilibus dilectis nostris deputatis Officio provixionum civitatis Cumarum.
Non possiamo se non maravigliarce de vuy, respondendo ad una vostra data a vi del presente che quella comunità sia cossì povera che la non possi paghare li denari del carro, nì possiamo credere che, quando volesti, haveresti molto bene el modo a pagare et questi et deli altri. Però ve confortiamo de novo et caricamo che vogliati horamay fare la provixione delli dicti denari et farne numerare indillate libre mille a Iacomo d'Arquà, nostro conestabile, quale volimo adoperare de presente in certi nostri bisogni. Et in questo non sia fallo alchuno, imo usatelli tanto maiore celerità quanto seti stati più a tardi da qui indreto in sborsare li dicti denari del carrezo, el che retornarà ad honore de quella comunità, quando se dica che vuy habiati parte in fare edificare questo nostro castello. Mediolani, xvii aprilis 1452. (a)
Irius.
Cichus.


(a) A margine: Pro denarii(s) carrigii.