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175. Francesco Sforza a Francesco 1452 maggio 18 Lodi Vecchio

Francesco Sforza impone a Francesco di ser Antonio l'esecuzione di alcune commissioni. Primo, dia a Giovanni da Castello Nova i denari richiesti per un cavallo, il vino e fiaschetto, oltre al panno; anticipi, però, la soluzione delle cose di maggiori importanza. Faccia avere al duca i rendiconti dei denari che Giorgino e Tommaso da Piemonte hanno avuto dal duca. Dirà a Pisanello che vada da Giovanni Corio e dal compagno di magistro Niccolò, armaiolo, e gli faccia sapere quando essi finiranno le corazze. Si incontrerà da Giovanni Pietro, ricamatore, per sapere quando comincerà a fare il ricamo del sasso con il pino, dello scopino con il suo breve e delle moraglie con il loro breve; intesolo, interrogherà ognuno degli altri ricamatori, per poi informare il duca di tutto. Farà sollecitare le sue cerrate curando che abbiano la larghezza indicatagli. Dirà a Giannotto Visconti di andare subito a trovare i suoi nel Parmense e di portarsi poi, come comandatogli, in campo. Dirà ad Alessandro Visconti e agli altri soldati che sono a Milano, che devono cavalcare. Gli faccia sapere quali vanno via e quali restano. Dia a Alessandro Visconti una delle giornee alla divisa senza frapponi e a Scaramuzino da Milano, uomo d'arme ducale, del velluto per una giornea. Si meraviglia che Francesco de ser Antoni conti i bislacchi più di quel che valgono, e non si giustifichi dicendo che li riceve in quel modo. Non badi che la lettera non è segnata perché, quando l'ha ordinata, lui, duca, era a cavallo. Cerchi di avere tutti i denari della provvigione di Pavia e lo informi di come vi sia riuscito.

Francisco ser Antonii.
Nuy te scrivemo le infrascripte cose che tu debie exeguire et presto, et cossì faray. Primo semo contenti che a Zohanne da Castello Nova daghi li denari domanda per lo suo cavallo et per lo vino et fiaschetto et cossì quello panno, ma prima vogliamo spazi le altre cose sono de più importantia.
Item volimo ne mandi le raxone delli denari hanno havuto da noy Zorzino et Thomaxo da Piamonte, distintamente, et ne mandaray la lista che commenzassemo a fare l'altro dì de uno homo d'arme per squadra.
Item diray al Pisanello subito che vada a trovare Zohan Coyro et lo compagno de magistro Nicolò, armarolo, et ch'el sappia da loro quando haverano fornite le nostre coraze et che el ce ne avisi presto.
Item troveray magistro Iohannepetro, recamatore, et gli domandaray quanto el toria a fare a sue spese el rechamo nostro del saxo col pino, et quanto del scopino col suo breve, et quanto delle moraglie pur col suo breve, et quando haveray inteso luy, domandaray de questo medesmo delli altri recamatori et sapperay da loro quello toriano a fare dicti rechami ad uno per uno, et de tucto poy ne avisa.
[ 102v] Item faray sollicitare le nostre cerrate et cura siano large secondo te dicessimo, et che siano facte presto. Diray a Zannotto Vesconte, quale intendiamo essere lì, et che, per quanto hay cara la gratia nostra, subito voglia andare a trovare li soi in Parmesana et ch'el se ne voglia venire in campo, segondo gli è stato ordinato. Cossì anchora diray ad Alexandro Vesconte et ad tucti li altri nostri soldati che sono lì a Milano, quali debeno cavalcare, et avisane de quelli vanno via et de quelli restarano.
Item vogliamo che tu daghi ad Alexandro Vesconte predicto una de quelle zornee alla dovisa senza frapponi, et anche vogliamo daghi (a) velluto per una zornea ad Scaramuzino da Milano, nostro homo d'arme, presente portatore (b).
Item ne maravigliamo de ti Francesco che tu conti li bisilachi più che non vagliano, et se tu dice che li ricevi in quello modo, fay grande male a torli et consentire se spendano in quello modo. Siché, Francesco, se hay caro lo bene tuo non te usare più a volere fare questi avanzi cum noy, non guardare che questa lettera non sia signata de nostra mano, perché quando commettessimo dicta lettera eramo a cavallo. Cura appresso de havere in le mano tutti li nostri denari della provixione de Pavia, perché deliberamo de haverli tutti integramente. Et avisane como haveray facto. Data in Laude Veteri, die xviii maii 1452. (c)
Iohannes Simonetta.
Iohannes.


(a) Segue una depennato.
(b) da Milano nostro homo d'arme, presente portatore in interlinea.
(c) A margine: Per lo cavallo de Iohanne da Castelnovo.