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480. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie 1453 giugno 6 Seniga

Francesco Sforza comanda ai Maestri delle entrate straordinarie di non fare alcuna trattenuta del salario di Macarone da Bologna, castellano della rocca di Cusalegio, tenendo presente che lui è un poveraccio che si tova ale frontiere et in loco carestioso. Ordinino che lo si provveda, come lui richiede, di legna.

[ 181r] Magistris intratarum extraordinariarum.
Macharono da Bologna, nostro castellano della Rocha de Cusalegio, ne scrive, como vedereti per l'inclusa, de certa retencione del salario suo gli vole essere facta de presente. Pertanto ne pare, et cossì ve dicemo, gli habiati bona advertencia et consideracione, perché ne pare non se gli debia fare retencione al presente per respecto quello castellano è povero homo, et poy è ale frontere et in loco carestioso. Et scriveti como luy richiede gli sia provisto de legne per municione. In castris nostris apud Senigam, vi iunii 1453.
Zanetus.
Cichus.