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482. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie 1453 giugno 6 Seniga

Francesco Sforza ricorda ai Maestri delle entrate straordinarie di avere loro già scritto di non intaccare il salario di Maccarone da Bologna, castellano della rocca di Cusalegio. Ora comanda loro di fornire detta rocca di quattro balestre e di tre casse di verretoni, di quattro schioppetti e di due barili di polvere. Vuole essere poi informato di come si è proceduto per fare registrare il tutto sul libro delle munizioni.

Magistris intratarum extraordinariarum.
Vedereti quello ve scrivemo per un'altra della retencione pare vogliati fare ad Macharone da Bologna, nostro castellano della rocha de Cusalegio, quale ad nuy pare non se facia. Et perché nella dicta rocha non sonno balestre né schiopetti, ne pare, et cossì volimo che provedati de mandare nella dicta rocha per municione balestre quatro et casse tre de veretoni, item schiopeti quatro et barili duy de polvere, le quale habia senza inducia. Et poy ne avisati como glile (a) havereti mandate, aciò possiamo farle mettere ad libro, dove sonno le altre municioni. Data ut supra.
Zanetus.
Suprascripte duo littere misse fuerunt in manibus dicti Macaroni.
Cichus.


(a) le di glile in interlinea.