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560. Francesco Sforza ad Antonio Trecchi, al referendario e al tesoriere di Piacenza 1453 luglio 17 apud Gaydum

Francesco Sforza dice ad Antonio Trecchi, tesoriere i Cremona, di aver concesso ai deputati alla preparazione del pane di Cremona di acquistare fino a mille moggia di frumento alla misura di Cremona da pagarsi sulle entrate ducali del 1454. Vuole che anche Antonio cooperi per l'acquisto del predetto quantitativo di frumento.

Antonio Trecho, thexaurario Cremone.
Havimo concesso ali nostri deputati ala fabrica del pane in Cremona, che accomprano a nostro nome certa quantità de frumento fin ala somma de mille moza a quella mesura de Cremona, lo quale volemo sia pagate de quelle intrate nostre del'anno proximo a venire. Pertanto te confortemo et stringemo che faci opera cum effecti, una cum li dicti deputati (et) retrovamo dicta quantità de frumento, et tu a nome nostro prometti gli sarà facta bona assignatione supra le dicte intrate nostre del'anno a venire, et cossì, per le presente nostre lettere de nostra prorpria mano soctoscripte, promettemo a ti et se obligemo de relevarte da tale obligatione senza alcuna exceptione. Et perché sempre te havemo trovato ben disposto et affectionato a tute le cose nostre te havemo rechiesto, sì pertinente ad nuy, como al stato nostro, se siamo mosti a fare la presente rechiesta, facendoti certo che alcuni refarano tal demonstratione verso de ti che ben cognosceray havimo havuto gratissimo el tuo servire, et non siamo ingrati. Data apud Gaydum, die xvii iulii 1453.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit referendario et thexaurario Placentie.