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1173. Francesco Sforza a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza 1454 marzo 27 Milano.

Francesco Sforza vuole che Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza, rimetta in libertà il famiglio ducale Matteo da Cecima, cui il duca nel passato, perdonandolo, aveva salvata la vita, e con la libertà gli restituisca cavalli, armi e ogni altra cosa di cui era stato privato.

[ 313v] Benedicto de Curte, capitaneo citadelle nostre Placentie.
Tu say che bon pezo é che perdonassemo la vita ad Matheo da Cecima, nostro fameglio, per lo delicto che luy havia commesso. Mò siamo contenti et volimo che, havuta questa, tu debii liberamente relaxare et liberare dicto Matheo che possa far li facti suoi; et così volimo che gli fazi restituire li cavalli, arme et ogne altra robba et cose che gli havesti facto tore. Mediolani, xxvii marcii 1454.
Persanctes.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.