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1370. Francesco Sforza al podestà e al referendario di Pavia 1454 maggio 10 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà e al referendario di Pavia che non può se non meravigliarsi che, mentre gli altri suoi sudditi, sia di un minimo luogo che di una città, hanno provveduto al pagamento del carriaggio del castello, lì non si sia preso alcun provvedimento. Si spiccino, perciò, a pagare e facciano in modo che Filippo d'Ancona non ritorni ancora indietro senza denari.

Potestati et referendario nostris Papie.
Non possemo fare che non ne maravigliamo et anche dogliamo de quella nostra comunità; et anche più ne pare da dolere de vuy che, havendo l'altri nostri subditi de qualunque minimo loco, nonché de cità, posto ordine al pagamento del carezo del castello et anche pagato, quelli della provisione lì ancora non gli hanno posto ordine, né facto provisione alcuna, como se vivesseno senza leze, la qual cosa non intendemo comportare. E pertanto volimo et te comettemo che debiati servare ogne vostro expediente perché pagano con effecto, e non de parole, aciòche Filippo d'Ancona, quale mandiamo lì per questa casone, non ritorna adreto senza dinari, como ha facto altre volte, de che non potressemo se non imputare vuy et la vostra negligentia. Data Mediolani, x maii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.