Registro n. 16 precedente | 1417 di 1825 | successivo

1417. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1454 maggio 16 Milano.

Francesco Sforza esprime al luogotenente di Lodi il suo disappunto per il mancato invio, causa il ritardo dell'arrivo del cavallaro, del galeone e gli rinnova, se già non l'avesse fatto, l'ordine di mandarlo subito. Non riesce a capire di qual conestabile lui parli, per cui gli chiarisce che si tratta del conestabile del galeone che sta lì, appositamente pagato per la guardia dell'imbarcazione e che la condurrà a Cremona, per cui se non l'ha ancora mandato, lo faccia immediatamente.

Locumtenenti Laude.
Havemo recevuto le vostre lettere responsive ale nostre circ'al mandare del galeone zuso, et bene se dolemo dela tardità del cavalaro, quale non venisse a tal hora, como poteva venire, che heri non lo potessimo mandare zuso al bon hora; et benché crediamo et ce confidiamo in la vostra diligentia, che già l'habiati mandato inante la receputa de questa, pur attesa la importantia dela cosa, ve havemo voluto replicare che, non gli l'havendo mandato, non perdiate tempo in mandarlo. Et perché ne scriveti che, venendo el conestabile el mandariti, et cetera, non intendemo qual conestabile vogliati dire; et dubitando nuy che forse non crediati (a) che ve vogliamo mandare altro conestabile, ve avisamo che intendemo ch'el conestabile del galeone proprio che sta lì, el quale havemo pagato continue per la guardia d'esso galeone como sapiti, sia quello quale conduca esso galeone sino ad Cremona; siché, non l'havendo mandato, mandatilo ala receputa de questa, como per altri date heri ve scripsemo. Data ut supra, die xvi maii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue non depennato.