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1607. Francesco Sforza a Filippo degli Eustachi 1454 giugno 25 Milano.

Francesco Sforza si compiace con Filippo degli Eustachi che si muove con i galeoni verso Parma. Sistematili, provveda che siano messi lì e sistemati pronti per essere adoperati. Si é scritto ai suddetti Gracino e a Bartolomeo che facciano mettere in punto per essere adoperati i detti galeoni. In quel giorno si é scritto agli armigeri Burato da Caravaggio, Antonio da Napoli, Gotardo da Riva, Antonio Gavio, Antonio da Sannazzaro, Alessandro Farinanza e Saccomanno che si portino dal duca. Nel suddetto giorno si é scritto al podestà di Treviglio per la restituzione a Matteo, o a un suo messo con queste lettere, del ragazzo che era fuggito da lui.

[ 428r] Filippo de Eustachio.
Havemo inteso como tu sey aviato cum quelli galeoni verso Parma, il che ne piace.
Vogli spazarte prestissimo ad farli redure lì et volemo che tu li faci conzare che se possono operare et stiano in puncto; et per questo scrivemo ad misser Bartholameo da Correza che provedino subito ad farli conzare et le lettere te mandiamo qui alligate.
Siché no gli perde tempo alcuno. Ex Mediolano, die xxv iunii 1454.
Cichus.
Scriptum est domino Gracino et Bartolomeo suprascriptis quod aptari faciant dictos galeones et in puncto poni per modum quod possint operari. Data ut supra.
Cichus.
Die suprascripto.
Scriptum fuit Burato da Caravagio, Antonio de Neapoli, Gotardo de Rippa, Antonio Gavio, Antonio de Sanctonazario, Alexandro Farinanze et Sacomano, armigeris, quod veniant ad dominium.
Ser Iacobus.
Cichus.
Die suprascripto.
Scriptum fuit potestati Trivilii quod faciat restituere quendam regatium qui aufugit a magnifico Matheo de Capua ipsi magnifico Matheo, sive cuicumque eius nuntio, harum latori.
Marcus.
Iohannes.