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1787. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano e a Roberto Sanseverino 1454 luglio 20 Milano.

Francesco Sforza ordina a Corrado e al nipote Roberto di andar via dal Borgo e di non andare a Confienza ma si spostino a Villata de Bulgari sul Sesia e stanzino lì badando di non fare alcun danno ai sudditi; mandino uomini al di là del Sesia in quel di Vercelli per saccheggiare erba e biada, ma non facciano prigionieri. Se si fossero portati a Confienza, come aveva loro scritto, non si muovano da lì fino a nuovo ordine. Comunque, domattina se ne vadano da lì e vadano dove ha loro detto, lasciando le bombarde dove si trovano.

Magnifico Conrado et Ruberto, nepoti nostro.
Per certo degno et gram bono respecto volimo, et ve comettemo per quanto desiderate fare cosa a nuy grata, subito ala receputa de questa, senza uno minimo intervallo de tempo ve debiate levare con tute le gente de lì dal Borgo. Et non siando vuy andati a Confienza, como ve havemo scripto, non li debiate andare, perché é d'acoroo con nuy: andatevene ala Villata de Bolgari sula Sesia, et lì stariti fino tanto ve scriveremo altro et non dariti uno minimo damno ali nostri subditi né in biave, né in veruna altra cosa per quanto haveti cara la gratia nostra; ma mandariti dellà dala Sesia su quello da Vercelli a sacomano per herba ac biada, non pigliando perhò presoni né bestiame, né facendo altra novità da herba et biava in fora. Ma casu quo fusti pur andati a Confienza inante la receputa delle nostre lettere, et havesti posta a sacomano, non ve partiti da lì fina tanto ve scrivemo altro, o mandiamo a dire quanto havereti a fare, che serà subito subito dreto a queste nostre. Ma per ogni modo fati per importantissimo respecto che domatina ve levate dellì et andati via como havemo dicto, lassando le bombarde dove se trovano. Mediolani, xx iulii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.