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273. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano (1453 settembre 20 "apud Gaydum").

Francesco Sforza informa Corrado da Fogliano che in seguito all'accordo raggiunto, grazie alla mediazione di re Renato, con i fratelli signori del Monferrato, il re si sposta da là con tutte le genti d'arme per portarsi dove lui, duca, si trova. Si tenga pronto con uomini, carriaggi e ogni cosa e lo stesso avviso trasmetta a Scipione, ad Andrea de Landriano e a Guglielmo de Rosano perchè, quando il re passerà a Pizzighettone di qua dall'Adda, anche lui, Corrado, e gli altri passino con detto sovrano. In simile forma si è scritto agli squadreri Andrea de Landiano, Guglielmo de Bassano, al milite e squadrero Scipione de Burgo e agli armigeri della squadra.

Magnifico Conrado de Foliano.
Como hay inteso novamente, è seguito lo accordio fra nuy et li signori de Monferrato per mezanitade dela mayestà del re Renato, unde nuy facemo venire de presente de qua la prefata mayestà con tute quelle nostre gente sonno aI'impresa deIlà; pertanto volimo che tu faci stare tucti Ii tuoi in puncto et apparechiato con li cariagii et ogni cosa loro. Havuta questa, così scriveray ad domino Sipione et ad Andrea de Landriano et Gullielmo de Rosano, ali quali scrivemo anche nuy per Ie alligate, che staghino in ordine et apparachiati. Et staray advisato, perchè la prefata mayestà deve passare ad Pizghitone de qua de Adda, che quello dì passarà la prefata mayestà, passino anchora li tuoi et quelle doe squadre da Melzo; et de questo non aspecta altro da nuy. Data ut supra.
Zanetus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit infrascriptis, videlicet: Andree de Landriano et Guiglielmo de Bassano, squadreriis, et domino Scipioni de Burgo, militi et squadrerio, ac ceteris armigeris de dicta squadra.