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422. Francesco Sforza al podestà, al referendario e ai deputati agli affari di Pavia (1453 novembre 2 "contra Rogadum").

Francesco Sforza vuole che il podestà, il referendario e i deputati agli affari di Pavia prestino ogni aiuto al pavese Rampino e lo esonerino da qualsiasi dazio per quanto condurrà in campo.

Potestati, referendario ac deputatis negociis communitatis civitatis nostre Placentie.
Havendo tolta la cura de carico de far condure pane al nostro felice exercito Rampino, citadino de quella nostra cità, [ 123r] che a noy è gratissima, volemo e ve comettemo che per così fare gli debiati prestare ogni adiuto et honesto favore, ordinando insuper che de quello condurà al'exercito non debia pagare datio alcuno, segondo l'ordini nostri facti per cride pubblice et segondo ab antiquo è stato consueto. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.