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590. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 novembre 26 "apud Urceasnovas").

Francesco Sforza in parziale adesione a quanto richiesto dai cittadini di Lodi, fa sapere al locale luogotenente che se le cose procederanno, come "votivamente" vanno, č d'accordo che si tolgano delle guardie "de bastione", purchč si sorvegli sempre accuratamente il revellino. Si possono ridurre quelle del borgo e anche quelle della piazza, ma si badi bene di non sguarnire del tutto di guardie il borgo. Lo assicura di tenere sempre in considerazione Paolo Braco per la sua sufficienza. Circa la carenza di sale denunciatagli da quel fante di Crema e delle vie praticate da Bergamo per fornire i Cremaschi, gli fa presente che parlerebbe volentieri con quel fante, ma lo avverte di curare nel frattempo che, nč da Pandino, nč da Milano nč d'altrove filtri in Crema un granello di sale. Non č del parere che si proceda a condanne contro chi č restio a fornire vettovaglie, si usino solo modi intimidatori e cerchi di mandare una persona capace da luoigo a luogo a sollecitare la fornitura di vettovaglie e constati chi puō e chi non puō dare: ciō vale in particolare per quelli di Maleo che gli hanno assicurato che in quella terra non si troverebbe di che riempire neppur quattro sacchi: se cosė fosse, li si lasci in pace.

Locumtenenti Laude.
Respondendo a pių vostre lettere, et primo, ala parte delle guardie, quali domandino quelli nostri citadinii se toliano via et moderano per manco loro graveza, dicemo ohe a nuy pare, procedendo le cose nostre votivamente como fanno per la Dio gratia, che se possano tolere via quelle de bastione, purchč sopratuto se guardi bene el revelino; et a questo metiti ogni vostra cura et diligentia. Quelle del borgo et anche delIa piaza, se pono etiamdio moderare per pių aleviazione delli nostri citadinii, ma non ne pare bene che quelle [ 157v] del borgo se toliano via in tuto ch'el non ce ne sia alcune, et circha questa moderatione ve portariti con quella discretione ve parerā. Ala parte de Paulo Bracho, quale ne laudate de virtute et sufficientia et fede, nuy l'havemo cosė, et sempre l'haveremo per recomandato. Quantum vero ala parte de quello fante da Crema, quale dice dela carestia del sale in Crema e delIa via fanno quelli che la conducano da Bergamo, restialmo avisati e ce studiaremo farle bone provisione; et venendo qua quello fante, gli parleremo volu(n)tera. Ma caricamo voy quanto pių possemo ad haverli tale diligentia e cura per la iurisditione vostra che, nč da Pandino, nč da Milano, nč d'altrove ge ne vada uno minimo granello. Quanto ala parte de quelli che sonno retrogradi et inhobedienti a mandare victualie in campo, segundo li comandamenti a loro facti, a nuy non pare, nč volimo che procedati ala condemnatione, ma ben volemo che gli mettiati pagura, monstrando volerli omnino condemnare, et mandate uno delli vostri sufficiente de terra in terra a solicitare che mandino le victualie e che veda quelli ne hanno et che non hanno. Et questo dicemo perchč quelli da Maleo hanno mandato qua da nuy a sconzurare e protestare che in quella terra non se ne trovaria quatro sachi in tuto. Sichč se informarā el vostro, che anderā, de questo et, trovando cosė essere, como loro ne hanno mandato a significare, non gli lassate dare altra graveza. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.