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829. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo e al referendario di Pavia 1454 gennaio 28 Cremona.

Francesco Sforza comanda a Gracino da Pescarolo e al referendario di Pavia di ingiungere ai dazieri di Pavia di restituire a Giovanni Zuffo la biada, che gli è stata sequestrata negando che essa servisse per l'esercito, perchè esso è disseminato in vari posti. Inoltre, detti dazieri hanno eccepito che la lettera di accompagnamento era stata falsificata perchè aveva delle raschiature. La lettere falsa non era e le raschiature furono fatte dallo srittore della lettera. Le biade servono all'esercito e il duca le fa condurre lì per "monitione", e le genti che sono nel Bresciano si portano lì per rifornirsi.

Domino Gracino de Piscarolo et referendario nostris Papie.
Iohanne Zuffo, presente exibitore, n'ha dicto che facendo condure certa quantita de biave a questa nostra cità per uso munitione del'exercito nostro sotto nostra licentia, per Ii daciarii de quella cità gli è stato arestato quella soa biava, opponendoli che la littera è falsificata et raspata, et che mò non bisogna piu biave per lo exercito nostro, perché le nostre gente sonno sparse in qua et in là aIe stantie. Et perchè non è vero che la littera sia falsificata et quella raspatura, che l'ha, gli la fece el scriptore che (a) fece la littera, et poi Ie biave faciamo condure di qua sonno per uso et monitione del nostro exercito che per ben Ie gente nostre non siano insieme, tamen volimo che al tempo de ussire in campo se trovi questa nostra cità fomita, et poi Ie nostre gente sonno in Bressana tuti vegnano qui per biave, che se gli mancasseno non gli poriano stare, volimo et ve comandiamo che, subito havuta questa, faciate relaxare al dicto Iohanne la soa biava liberamente et Ii amoniti non faciano più simile cose perchè ne turbaressemo con loro; et questo faciati senza exceptione alcuna. Data Cremone, xxviii ianuarii 1454.
Marcus.
Cichus.

(a) Segue la depennato.