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92. Francesco Sforza all'ingegnere mastro Giovanni di Sale e ai suo affini (1453 agosto 16 "ex felicibus castris apud Gaydum").

Francesco Sforza scrive all'ingegnere magistro Giovanni di Sale e ai suo affini, di consentire che la contessina, loro parente, si mariti, come vorrebbe il Colleoni, con un suo uomo d'arme, "valoroso e da bene". Il duca conferma tali pregi.

Magistro Iohanni, ingeniario de terra Sallarum, necnon eius affinibus.
El magnifico Bartholomeo Coglione, nostro capitaneo d'arme, ne ha facto dire e pregare cum instantia che, a sua singulare complacentia, vogliamo operare e fare che contesina vostra parente sia maritata ad uno suo homo d'arme e squadrero valoroso e da bene et a luy carissimo. Per la qualcosa così per compiacere ala sua magnificentia, como etiamdio per le virtute del dicto squadrero, el quale, segondo siamo informati, è tale che ve ne contentariti, a noi pare e ve confortiamo e ve carichamo a compiacere e farre quanto vorà el dicto magnifico Bartholomeo. E questo non obsante che'l ve fusse facto comandamento alcuno per parte nostra o d'altri che non la dovesti maritare senza nostra licentia. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.