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96. Francesco Sforza alla duchessa Bianca Maria (1453 agosto 17 "ex castris nostris apud Gaydum").

Francesco Sforza ripete alla consorte la notizia della sconfitta del nemico a Castelleone, sconfitta che si abbina a quella dagli stessi subita nel Veronese, il che fa arditamente presagire al duca che: "gli romperemo presto generalmente in tuto".

Domine ducisse.
Heri matina scrissemo ala vostra signoria de quanto ce occurreva et simelmente heri da mezo dì, e ben ne rendemo certi che per altra via havevati havuto noticia dela rotta (a) delli nemici nostri a Castellione, pur ve avisamo como, per propria divina iustitia, era seguito el lor fracasso como meritamente rechiedeva tanto suo expresso et evidente ingano e tradimento, sperando nuy in Deo, in la iustitia e la virtute et animosità delle nostre gente, che siando lor rotti due fiate dali nostri fin a mò, cioè l'altro dì in Veronese e mò a Castellione, gli romperemo presto generalmente in tuto, e faremo vedere a tuto el mundo quanto male è far guerra e combatere contra ragione. E de quanto seguirà avisaremo la vostra excellentia. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) rotta su rasura.