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467. Francesco Sforza al podestà di Alessandria 1450 settembre 21 Milano

In seguito a richieste di liberazione, Francesco Sforza ordina al podestà di Alessandria di rilasciare, senza che resti alcuna testimonianza scritta di quanto perpetrato, Anselmino Ferri, incriminato per avere scavalcato le mura cittadine di notte.

Domino potestati Alexandrie (1).
Egregie miles dilecte noster, havemo presentito che haviti lì in prexone uno Anselmino Ferro di quela nostra cità per lo excesso per luy commesso in trapassare li muri dela cità di noiti, et che contra luy procediti secondo dispone la rexone. Et perché siamo molto cum instantia pregati che li vogliamo perdonare questo suo dilito, la quale gratia siamo contenti farli per respecto dele dicte prechere, vi commetiamo et volimo che recepute le presente subito lo dobiate rexarlo liberamente et deinde fare cancellare ognia proceso contra di luy facto per dicta caxone, siché may in alcuno tempo non vencha a patire pena alcuna. Data Mediolani, die xxi septembris MCCCCL.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 528, dal 1450 novembre 20 con Bartolomeo Porro).