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772. Francesco Sforza al vicario vescovile, al preposito, ai canonici e al capitolo della cattedrale di Piacenza 1450 novembre 5 Milano

Francesco Sforza esprime al vicario vescovile, al prevosto, ai canonici e al capitolo della cattedrale di Piacenza il proprio disappunto per aver essi dato il canonicato a persona diversa da quella da lui indicata.

Domino vicario episcopi (1) et preposito, canonicis et capitulo comunitatis Placentie.
Per altre nostre vi scripsemo che volesti ad contemplatione nostra conferire lo canonicato vacante per la morte de messer Baldasarro a pre' Thomaso, fratello de Zohanne Vesconte, nostro camorero, et non lo havite facto, anzi l'havete conferito ad uno altro, che ne maravigliamo, il che ve dicemo che vogliati conferire dicto canonicato al prefato pre' Thomaso et elegerlo in canonico solennemente et fatilo mectere in possessione. Ceterum, havemo recevute littere de voy, miser lo vicario, responsive alle nostre circa el facto delo impetrare deli beneficii, et cetera, di che respondemo che nostra intentione è che non siano impetrati alchuni beneficii tanto deli reservati in corte quanto deli non reservati et de tucti quelli se expectano alla collatione vostra. Et questo è la intentione nostra. Mediolani, v novembris 1450.
Iohannes de Ulesis.


(1) Il vescovo di Piacenza menzionato è Nicolò Amidani (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 746).