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108. Francesco Sforza a Giorgio Annoni 1450 ottobre 22 Milano

Francesco Sforza scrive a Giorgio Annoni di concordare con lui per la risposta data a Santino circa la sistemazione di undici cavalli in terra sforzesca. Se Antonio Fregoso insisterà perché vada ad campo, ci vada.

[ 24v] Mediolani, die xxii octobris 1450.
Georgio de Annono in partibus Alexandrie.
Dilecte noster, havimo recevuto tucte le toe littere et inteso quello ne scrivi della recevuta della nostra littera et delle altre cose ne advisi. Item restamo de tucto advisati, alle quale rispondendo, primo, alla parte della risposta hai facta ad Sanctino (1) in executione delle nostre littere et della risposta gli hai facta delli XL cavalli, per li quali domandava lozamento nelle terre nostre, et del modo hai tenuto ad satisfare nuy de quello te havimo scripto et ad fare restare contento Sanctino, te dicemo hai facto bene et commendamote della diligencia hai usata in questo facto et così nelle altre cose dellà. Così per questa te replicamo debbi mandare ad persuadere ad Sanctino che nuy fariamo volentieri cosa li piacessi, ma in effecto, como te havemo per altre scripto, nuy non ne volimo impazare de quelle cose dellà, perché, essendo de bono accordio con franzosi, non deliberamo intrare in quistione con loro. Siché in questo facto te porta con quella diligencia et honestà te parerà, per modo Sanctino resti contento de nuy, ma, como per altre te havemo scripto, non volimo gli fazi resposta alcuna de questo facto in scripto, se non per messo ad bocha, intendendote ben con luy che, sentendo altro, ne advisi.
Alla parte del tuo esser induciato per compiacere al magnifico domino Antonio de Campofregoso per rispecto de quelli xviii fanti de Leonello Spinola sonno restati in Belforte et della diligentia hai usata con quello commissario del marchexe per far removere quelli fanti de quello locho, item restamo advisati et piacene quanto hai facto. Et, perché forsi alla recevuta de questa dicti fanti non saranno partiti, volimo debbi usare ogni diligencia, siché removi quelli fanti de quello locho. Et stringendote domino Antonio ad andargli o mandargli genti ad campo, volimo gli vadi et mandi como parerà allo illustre signor misser lo duxe et al magnifico domino Antonio, siché ad ogni modo in questo facto la voluntà del prefato domino lo duxe sia exequita, havendo però bona intelligencia con misser lo duxe ad fare ch'el marchexe non possa gravarse de nuy iustamente. Data ut supra
Cichus.


(1) Santino da Riva.