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46. Francesco Sforza al capitano del divieto di Alessandria [Rinaldo Testagrossa da Fermo] 1450 ottobre 11 Milano

Francesco Sforza ordina al capitano del divieto di Alessandria di sospendere ogni azione contro Bartolomeo Trotti e Giuliano Maranzana, che si sono lamentati con il duca per i torti subiti. Se si ritiene ingiustamente accusato, si porti da lui.

Capitaneo devetus Alexandrie (1).
Intendemo como hay dato sentencia contra Bartholomeo Trotto et Iulliano Malanzana, dela terra nostra del Castellazo, su una certa invencione facta per te, osia per el tuo officio contra essi, et subsequenter voi procedere contra loro ad la execucione. Et perché essi Bartholomeo et Iuliano sonno venuti da nuy per dire la rasone sua, gravandosi che gli è facto torto, volemo che soprassede in questo facto e non procedi né faci altra novità contra de loro, per finché haverai altro da nuy, et, pretendendote ingravato, haverimo a caro che ancora tu venghi qui da nuy a dire la rasone tua, ma, se voi venire, veni presto. Mediolani, die xi octobris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Rinaldo Testagrossa da Fermo (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 540).