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1042. Francesco Sforza a Giacomino Ferruffini 1451 giugno 26 Milano

Francesco Sforza rimprovera Giacomino Ferruffini, conduttore del sale, di non aver avuto quella sollecitudine che richiede la necessità habbiamo del sale. Gli comanda, perciò, di far condurre la quantità di sale voluta da Angelo Simonetta, consigliere ducale, e lo ammonisce che gli addebiterà ogni carenza di sale.

[ 232v] Iacobino Feruffino, conductori salis.
Ne scrive Antonio Tinto, nostro famiglio, haverte retrovarte ad Seze et instando luy fece condure sale in quella magiore copia ce poterà, tu havergli dicto molte cagione per le quale, dice, non potere fare condure in el presente mese, facta la rasone del sale hay in li loci de qua dal Gicino et anchora in el mese proximo advenire, solamente circha mine settocento; di che se maravigliamo assay, perché non tanto crediamo imo siamo certi che se in questo havesti usato quella solicitudine et diligentia richiede la necessità habbiamo del sale, ne sarebe conducta assay magiore quantità che non è la predicta et se ne poterebbe condure. Il perché volimo et te carigamo che havita questa vogli ponere ogni toa solicitudine et diligentia in fare ce conduca quella quantità de sale ce dice Angelo Simonetta, nostro consciliero, né in questo voglie aducere più quella difficultà fay, perché sapiamo, se voray lo poteray fare; avisandote che nostra intentione non è de patire quello fecimo l'anno passato, et ogni dano ne haverà la Camera nostra serà ad tue spese; et oltra de ciò, te darimo ad intendere siamo malcontenti de ti. Et se faray ce conduca d'esso sale segondo l'ordine hay da prenominato Angelo, seray et favorito et adiutato da noy in modo cognosceray restiamo contenti di facti toy. Et in questo non lassi intervenga fallo alchuno, et avisane subito del'ordine haveray posto in questo. Mediolani, xxvi iunii 1451.
Iohannes.