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1413. Francesco Sforza a Marcoleone da Nogarolo 1451 novembre 26 Cremona

Francesco Sforza scrive a Marcoleone da Nogarolo in merito ai lavori da farsi alla Muzza. Vuole poi che vada a Comazzo per sistemare i fossati. Gli ricorda di non lasciare passare alcuna vettovaglia di là d'Adda senza licenza ducale e infine lo informa di avere scritto al referendario di Lodi per i soldi che deve ancora avere da Zampono.

[ 327r] Marcholeoni de Nugarolo.
Havimo recevuta la toa littera et inteso quello ne scrivi che hay facto principiare ad lavorare li speroni vechio et novo della Muza, restamo advisati et molto ne piace. Et perché tu sie bene informato della mente nostra, te dicimo che ne pare tu debi havere advertentia a doe cose principale: l'una che tu faci fare li speroni della Muza tanto forti et bene ligati et firmi che staghino per uno bono tempo forti alla furia del'acqua et che non bisogni ogni volta essere da capo e però è necessario se faciano fortissimo et che portino acqua assay, avisandote che, quanto più acqua menarano, tanto ne saremo più contenti. L'altra che tu debia havere una grande et bona advertentia et diligentia che la bocha della Rocta che tu fay andare l'acqua giuso verso la bastita de Rivolta sia ingegnata et facta per tale modo et maynera che non porti tutta l'acqua che tu fay andare per lo lecto della Muza, ma solamente se gli ne dia tanta quanto ad ti parerà necessario per adacquare quello paese. Et lo resto del'acqua volimo che tutta vada giuso per lo lecto della Muza, perché non voressimo che la bocha della dicta Rocta fosse tanto larga che guastasse lo curso della Muza, che non havesse del'acqua a sufficientia, siché provideray como meglio te parerà che l'acqua, che mandarà lo sperone in la Muza parte, zoé tanta acqua quanto te parerà bastevole, vada in la dicta Rocta, lo resto tutto transtorra per lo lecto d'essa Muza et quanto più acqua meni tanto più sarimo contenti. Appreso volimo che tu et magistro Aguio montati ad cavallo et andati fina ad Cumazzo ad vedere se se podesse conzare per modo quelli fossatelli che menano l'acqua, che dicta acqua callasse et andasse de sopra via et che se allargasse cossì dal canto de sotto, como è de sopra et sforzative in ogni modo de farlo, perché sarà bona opera delli porci che hay lassato passare ad Fermo da Landriano, ne piace et hay facto molto bene. Siamo contenti che per questa volta ad messer Dionese Viglia li lassa passare dellà d'Ada quelli xxv porci che ne scrivi et non lassare passare né victualie né grassa alchuna de là da Adda senza nostra licentia. Insuper del facto deli denari che Zampono non ha possuto havere ad Lode, ne maravigliamo, avisandote che noy scrivimo al referendario de Lode che li debia dare ad qualuncha messo tu mandaray [ 327v] da luy, siché mandaraeli ad tore. Perché sarimo domenicha dì proxima ad Lode vogli mandare Zampono da noy, informatissimo de tutte le cose de là et responderane per luy ale parte de questa nostra littera. Data Cremone, die xxvi novembris 1451.
Noy havimo scripto ad Iohanne da Milano che debia mandare quelli xxv ducati in mano toe, siché, quando li haveray havuti, gli daray ad ser Andrea da Cassano. Data ut supra.
Cichus.