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1598. Francesco Sforza a Nicolò da Palude da Parma 1451 settembre 6 Lodi

Francesco Sforza scrive a Nicolò da Palude da Parma di meravigliarsi che ancora non sappia quanto spetta ai soldati secondo gli ordini ducali, e glielo ripete.

Nicolao de Palude.
Respondendo ad una toa littera per la qual ne scrivi essere diferentia fra li citadini et homini et li soldati circa el provedere ad essi soldati, perché alcuni voleno intendere ad uno modo et alcuni ad uno altro li decreti et ordeni ducali, veghii, maravigliandose da ti perché sopra ciò horamay doveresti havere inteso quanto è la mente nostra, te dicimo che quelli nostri soldati vogliamo sia provisto de oportuno logiamento et strame per li cavalli, frumento per le boche vive et stara doa milanese per bocha el mese, como per altre nostre littere debbi essere avisato. Item carro uno de ligne el mese per lanza, el mese intendendo cavalli tri vivi per lanza, dele massaritie grosse segondo l'ordini ducali vechii del vino sopra li loro pigni intendendo che in li lochi dove sonno alozati se faza la cercha et che quilli se retrovanno havere ultra suo uso sianno astricti de quello più a danno ali soldati suso li loro pigni como havimo dicto. Il perché mò haveray a fare per modo che li soldati habianno el dovere suo et li homini non habianno a lamentarse. Laude, ut supra.
Cichus.