Registro n. 4 precedente | 270 di 1893 | successivo

270. Francesco Sforza al referendario di Cremona [Giovanni Ceno da Varese] 1451 febbraio 10 Lodi

Francesco Sforza comunica al referendario di Cremona che i compiti esattoriali d'ora in poi, come nelle altre città, spetteranno a lui.

Referendario Cremone (1).
Come haveti veduto, nuy havimo revocato quello exetore havevano mandato li nostri Magistri dele intrate lì ad Cremona per esigere li debitori dela Camera nostra extraordinaria. Et non solo havimo revocato quello, ma anchora tucti li altri simili exactori havevano mandato nele altre nostre cità. Et questo havimo facto intendendo da ogni canto quanto li homini nostri siano de malavoglia che simili exactori vadano intorno. Tamen, intendendo nuy che li debitori dela Camera nostra se reschotano, rendendone certi che ogniuno sarà più contento pagare et fare el debito alla Camera nostra ad requisitione vostra che de altri exectori, havimo deliberato dare questa cura ad vuy et cossì volimo et ve commetimo che, intendendove cum li nostri Maestri extraordinarii, debiati attendere ad exigere li debitori dela Camera nostra extraordinaria, usando in questo facto ogni diligentia cum quelli meliori modi et honestà ve parerà che faciati il fatto nostro. Et niuno habia casone de gravarse, como siamo certi sapereti fare. Cossì ve intendeti cum li Maestri ordinarii, advisandove che tucti li referendarii delle altre nostre citade havimo dato simile incaricho. Laude, x februarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411).