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641. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo, al referendario di Pavia e al capitano di Casteggio 1451 aprile 22 Milano

Francesco Sforza scrive a Gracino da Pescarolo, al referendario di Pavia e al capitano di Casteggio che gli uomini di Caselle si lamentano del carico di trenta cavalli. Anche Filippo Maria Visconti aveva imposto loro tale numero, ma avendo essi fatto ricorso ne ebbero una riduzione. Lo Sforza vuole si accerti la verità su ciò e lo si informi bene ciaro del tuto.

Referendario Papie, domino Gracino de Pischarolo et capitaneo Clastigii.
Se graveno li homini nostri de Caxelli, perché gli sono caxate secundo el compartito fatto xxx cavalli el caricho deli qualle dicono non podere supportare et allegano che al tempo delo illustre quondam segniore, nostro padre et socero, gli fureno taxate simelmente xxx cavalli, lo caricho et spexa deli quali, essendo inabille a supportarlo, dicono ne feceno lamenta alo prelibato segnore, el qualle como dicono loro gli fece alevire et desgravarli. El che dicano podererlo mostrare per scriptura et perché a nuy non consta questo, ve commetiamo et vuolemo che debiati intendere giaramente tute le rexone loro et deinde il facto nostro. Circha la qualle cossa, da poy intexo le rexone loro predicte et il fatto nostro, vuolemo che subito ne debiati avisare et anche delo parere vostro sopra ziò, avisandone che alligati a questa nostra ve mandiamo certe loro scripture, le qualle intenderite bene et tute le raxone loro et anche le nostre et deinde ne renderiti bene ciaro del tuto. Data Mediolani, xxii aprilis 1451.
Cichus.