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1161. Francesco Sforza a Lancillotto Crotti 1451 ottobre 25 Pizzighettone.

Francesco Sforza, per le necessità del Consiglio segreto, chiede a Lancillotto Crotti di mandare a Chiaravalle suo figlio con il sigillo per le lettere, o di darlo a Franchino.

[ 275r] Lanzaloto de Crotis.
Havimo inteso zà più dì fa dela infirmità toa, dela quale ne havimo preso grande molestia, sì per respecto tuo perché te havemo carissimo, como per respecto di facti nostri. Et quantunca siamo certi saray presto libero dela dicta infirmità per lo bono modo (a) che hay del vivere tuo nondimeno, perché intendiamo che l'è troppo gran sinistro al nostro Consiglio mandarte le littere a sigillare, essendo lontano da esso Consiglio como sey, ne pare et volemo che tu debbii mandare a Chiaravale tuo figliolo col sigillo nostro a sigillare le littere che accaderano a fare overo, quando non te parisse mandargli tuo figliolo, vogli mandare el dicto sigillo a misser Franchino, fin a tanto che saray guarito et retornato a Chiaravalle. Ex Pizleone, die xxv octobris 1451.
Cichus.

(a) Segue haveray depennato.