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272. Francesco Sforza a Stefano, abate di Lardirago 1451 luglio 22 Cremona

Francesco Sforza scrive all'abate di Lardirago di far restituire al prete Matteo Ossolini da Tossignano il chiericato di San Zeno, che risulta occupato da un altro sacerdote.

[ 68v] Stefano, abbati Lardiraghi.
Messer pre' Matheo de Ossolini da Tossignano, exhibitore della presente, ne ha significato che, essendo luy canonico alla possessione de duy canonicati, superioribus annis fece permutacione d'essi in uno clericato dicto sub vocabulo Sancti Zeni del diocesi de Pavia, che è in le confine della Stradella, como da luy pienamente intendereti, dela quale permutacione sive cambio dice haverne le soe scripture appresso sì. Et perché pare gli sia occupato per uno altro preyto dicto suo clericato, per l'absentia che ha facta, già dice essere passati tre anni, et predicto preyto havergli golduto la intrata soa, ve confortiamo, stringemo et caricamo che, essendo cossì, gli faciati restituire liberamente la possessione d'esso predicto clericato et respondergli integramente d'ogni fructi et proventi soy per tutto el tempo passato, havendo preterea in ogni cosa soa el predicto pre' Matheo recommandato per consideracione nostra, perché è nostro et tanto più perché la illustrissima nostra madre (1) ne ha per soe lettere strectamente recommandato. El che haverimo noy molto grato. Cremone, xxii iulii 1451.
Cichus.


(1) Lucia da Torsano.