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407. Francesco Sforza a Giacomo Antonio Marcello 1451 agosto 6 Cremona

Francesco Sforza risponde a Giacomo Antonio Marcello circa la restituzione dei cavalli di Giacomo Piccinino. Alla richiesta della restituzione di un ragazzo con il cavallo, il duca manifesta a Marcello il dubbio se quello che porta con sé debba essere restituito.

Domino Iacobo Antonio Marcello.
Havemo recevuto una vostra lettera responsiva ad una nostra et inteso quanto ne scriveti, regraciandone delli cavalli havemo facto rendere ad quelli doi del conte Iacomo Picinino. Dicimo che cum noy non bisogna fare tale regraciamento perché sempre in tutte quelle cose che noy potessimo, per farne cosa grata, noy lo faressimo voluntera et de bona voglia come per patre o fratello proprio.
Alla parte che ne scriveti che voliamo far restituire el ragazo con lo cavallo che se fugì insieme con quello homo d'arme che era con lo strenuo Matheo da Capua, quale homo d'arme è venuto dal canto nostro, dicemo che de questo facto volemo et richiedemo voy che ne consigliate quello dobbiamo fare che, essendosse partito uno homo d'arme dal canto vostro et venuto dal canto nostro, se tutto quello porta et mena con secho se deve restituire vel ne; et de questo spectamo vostra resposta per intendere el parere et consilio vostro. Et ad questa parte non dicemo né respondemo altro se non che, se per noy se può fare cosa ve sia grata, ne avisati che lo farimo de bona voglia. Bem ne pare che ve habiati scordato de noy perché non ne rechiedeti più de cosa alchuna. Cremona, vi augusti 1451.
Cichus.