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1177. Francesco Sforza a Manfredo da Forlì e a Giacomo d'Arquata 1452 ottobre 2 "apud Lenum".

Francesco Sforza informa Manfredo da Forlì e il connestabile Giacomo d'Arquata a Pontevico che Paris de Albergo, abitante di quel territorio, ha chiesto al duca e ha ottenuto di poter rimpatriare dopo essere fuggito dai nemici da cui era stato fatto prigioniero. Il duca vuole che segretamente gli stiano sempre con gli occhi addosso, riferendogli ogni cosa.

Nobili et strenuo (a) dominis Manfredo de Forlivio et Iacobo de Arquata, connestabili, nostris in Pontevico.
Dilecti nostri, Paris de Albergo de quella nostra terra, presente latore, che fo preso ad questi dì dali nimici, è venuto qua da noy et dice esser fugito de presone, cum grande instantia ne ha pregato vogliamo concederli licentia ch'el possa repatriare liberamente, la qual li havemo concessa. Per il che siamo contenti et volemo lo lassate stare in la terra ad fare li facti soy senza altra exceptione. Ben volemo et ve comandamo debiate secretamente examinare et vedere li deportamenti ch'el dicto Paris farrà et como se governarrà et quale parole usarà, et informarvi chiaramente dela conditione sua, et subbito advisarne del tucto per vostre lettere, recomandove iterum l'habiate multo ben mente et li tegnate multo ben l'ochio addosso per modo ch'el non possa fare cosa alchuna che fosse in nostro preiuditio. Apud Lenum ii octobris 1452.
Iacobus.
Cichus.

(a) Segue viro depennato.