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1595. Francesco Sforza all'ufficiale di Calvatone 1452 novembre 12 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza ordina all'ufficiale di Calvatone che faccia avere all'uomo d'arme ducale Scaramuzza da Lavello la somma che gli è dovuta da Antoniazo, uomo di quel luogo, cui vendette un cavallo per tre ducati e a cui diede un ducato e ventiquattro soldi per avere della biada, senza però avere in ricambio né danaro né biada.

[ 388v] Offitiali Calvatoni.
Scaramuza da Lavello, nostro homo d'arme, ne ha dicto che già sonno più dì vendì uno suo cavallo ad uno Antoniazo, habitatore de quella terra per ducati tre et poy gli dedi uno ducato e soldi 24 (a) che glie comparasse biava: mò la non pò havere da luy né li dinari del cavallo, né quelli glie dedi per comperare la biada, che sonno in tutto ducati iiii et soldi 24. Pertanto volimo che, subito recevuta questa, essendo cossì, debbi provedere che dicto Scaramuza habia li soi dinari dal dicto Anthoniazo tanto quelli de cavallo, quanto quelli dela biava como ne pare che la raxone voglia. Et questo non manche per cosa del mondo. Apud Calvisanum, xii novembris 1452.
Marcus.
Iohannes.

(a) Segue pertanto depennato.