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2038. Francesco Sforza a Filippo degli Eustachi 1452 dicembre 16 Gambara.

Francesco Sforza ricorda a Filippo degli Eustachi come ai tempi di Filippo Maria Visconti né i suoi predecessori né lui si prendevano la decima su cose guadagnate dai fanti del marchese di Mantova; ancora meno onesto sarebbe farlo ora. Gli concede licenza di andare per sei giorni a Cremona.

Filippo de Eustachio.
Tu ne hai resposto ad alcune nostre et fai le scuse de quelle cose che te havemo scripto le quale havemo multo bem intese, et respondendote dicemo che al tempo del'illustrissimo quondam signore duca passato crediamo che né tu né li predecessori toi toglisse decima in honoranza delle cose, quale guadagnasseno li fanti del'illustre signore marchese de Mantoa, et mancho honesto ne pare lo debii torre adesso che non vogliuto retenere el molino ad essi fanti et ch'el non se scoda el datio per le barche che vanno inanze et indireto non sapiamo que respondere acquesta parte; bem crediamo ch'el prefato signore marchese non ne haveria facto lamenta de questo se non ne fosse stato qualche cosa. La licentia quale ne rechiedete, concedimo et siamo contenti vadi fino ad Cremona per sey dì, lassando tale ordene acquelle cose che non gli possa intervenere periculo alcuno. Acquelli da Casalmaiore havemo scripto che si debiano mantenere in Po per alcuni altri pochi dì, et cusì vogli solicitare che facino. Ex Gambara, die xvi decembre 1452.
Irius.
Cichus.