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2051. Francesco Sforza a Tristano Sforza 1452 dicembre 16 Gambara.

Francesco Sforza dice al figlio Tristano di essere soddisfatto della concordia tra quegli uomini e lo invita a mantenerla. Quanto al possedimento di quell'uomo, gli dice di avergli parlato e di non volere che sia turbato nella sua possessione; comunque chiede che dia 900 ducati a garanzia di rimanere leale e fedele e di non agire né parlare in pregiudizio dello stato sforzesco.

Magnifico filio Tristano Sfortie.
Havemo recevuto la toa lettera et inteso quanto ne scrive dela concordia de quelli nostri homini: ne remanemo molto contenti et non acade a dire altro se non che ti confortiamo a servare dal canto tuo tali modi che essi habiano ad perseverare in essa concordia. Alla parte della possessione de quello povero homo et cetera, è venuto lui qua da nui e del tucto remanemo satisfacti da lui; sichè lo remandiamo a casa, al quale volimo non lassi fare turbatione alcuna in essa possessione. Bem volemo che toglie da lui securtate bona et sufficiente per li 900 ducati, como ne scrivi, ch'el serà liale et fidele ad nui et ch'el non farà cosa alcuna in preiuditio del stato nostro né in dicti, né in facti. Ex Gambara, xvi decembris 1452.
Bonifatius.
Cichus.