Registro n. 7 precedente | 574 di 2129 | successivo

574. Francesco Sforza ai comuni e agli uomini di Protoalboino e di Gambara 1452 giugno 26 "apud Trignanum".

Francesco Sforza comunica ai comuni e agli uomini di Protoalboino e di Gambara che gli uomini di Gottolengo si lamentano che per il salvacondotto loro rilasciato dai nemici, questi se ne vanno e vengono da loro con pericolo di gravi danni per i Gottolenghesi, per cui questi richiedono (e il duca ne conviene), o che procurino che venga anche a loro dato tale salvacondotto o che provvedano che la gente nemica non possa andare nel territorio loro.

Comunibus et hominibus Pratialbuyni et Gambare.
Hanno mandato qua da nuy l'homini della terra nostra da Gottolengo a farne querela che per lo salvoconducto, che haviti dalle gente inimiche, esse gente vanno et vengono lì ad stare et praticare lì domesticamente, et a manzare, et ad bevere cum vuy, per el che ne stanno loro cum grande pericolo de supportarne una volta grande damno, et ne hanno cum grande instantia facto pregare che per assicurarsi delli damni che li poderiano occorrere, vogliamo fare che per vuy li sia facto una delle due cose, autem che per vuy sia (a) facto opera anchora ad loro valido salvoconducto da inimici, overo che per vuy sia provisto che niuna d'esse gente inimiche possa vinire per el territoritorio (b) vostro, per le quale possa essere damnificate. Pertanto, movendose loro assay honestamente 150r vi dicimo che omnino debiati provedere che ve gli sia facto valido salvoconducto per mezanità vostra, autem che non lassati passare per el terreno vostro niuno d'esse gente inimiche, per le quale possano essere damnificati, advisandovi che, quando accadesse fossero damnificati per tal forma, saria necessario che vuy providisti alla indemnitade sua per tal modo et forma che non havessero ad supportare veruno damno. Data in castris nostris apud Trignanum, die xxvi iunii 1452.
Bonifatius.
Cichus.

(a) Segue provisto depennato.
(b) Così in A.