Registro n. 7 precedente | 65 di 2129 | successivo

65. Francesco Sforza al marchese di Mantova 1452 gennaio 14 Lodi.

Francesco Sforza risponde al marchese che si dice in procinto di partire per Ferrara perchè il re dei Romani vi giungerà in giornata o nel giorno successivo. Il duca dice di non credere a tanta celerità imperiale, comunque accelererà la partenza di Galeazzo e del seguito. Nel caso che essi giungessero fuori tempo, chiede al marchese di giustificarlo presso il re.

[ 16v] Illustri domino marchioni Mantue.
Illustris et cetera, in questa hora havemo recevuto la lettera dela illustre signoria vostra de dì xii del presente facta a Mantua, per la quale ne advisati che, per quello che fin allora la signoria vostra haveva, la maestà del re dei Romani credevati giongeria a Ferrara heri e overo hogi, et che a Ferrara staria al più da tre o quattro dì. Il perché dubitate (a) che la venuta de Galeazo, nostro figliolo, et de Alexandro, nostro fratello, ad visitare essa maestà del re serà tarda, et che per questa caxone ve partireste hoge per andare a Ferrara. Al che, respondendo ad essa vostra signoria, ne rencresce grandemente che la vinuta deli nostri sia tarda, come la signoria vostra dice et come etiandio ad nuy pare, et commendiamo et lodiamo sommamente el partito havete preso de andare a Ferrara senza expectare li nostri. Non di manco, perchè ancora non siamo in tucto fuor de speranza che la venuta predicta deli nostri sia tarda, havemo deliberato che omnino Galeazo se parti et venghi via con Alexandro, secondo è stato ordinato, et giongendo loro a tempo che retrovino la prefata maestà ad Ferrara, per modo possino fare quello è el nostro debito et desiderio: el ne serà una singulare gratia et contenteza de omnino. (b) Et, se pur casu fusse in che la venuta loro sia tarda, il che ne rencrescerà infino a l'anima, confortiamo et pregamo la signoria vostra che li piaccia far la nostra scusa presso ala prefata maestà del re con dirli del ordine havevamo dato in visitare et honorare la signoria sua per lo nostro caro figliolo et Alexandro, nostro caro fradello, et che la caxone dela tardità nostra in mandarli presto è stata perchè, essendosi prima divulgato per Italia che la maestà soa (c) per questo inverno non passeria in Italia, le cose (d) ordinate et principiate forono interlassate, sichè, stando mò vinuta la maestà soa, semo colà improvisi et non havemo possuto tanto accelerare (e) la venuta deli nostri che la sia stata a tempo con quelle altre più honeste parole che pareranno ala signoria vostra, perchè nuy facimo pensiero che in questo caso la signoria vostra supplisca le vice nostre.[ 17r] La lista (f) dele boche che saranno con Galeazo ve mandiamo qui inclusa, advisando la signoria vostra che s'el dicto numero crescesse o minuisse, ne serà la signoria vostre advisata inanzi che loro giungano a Ferrara. Lo numero deli cavalli serà circa iii cento. Data Laude, die xiiii ianuarii 1452, hora xxiii. Iohannes.

a dubitate in interlinea su iudicate depennato.
b Segue in caso depennato.
c Segue che depennato.
d Segue principiate depennato.
e Segue l'anda depennato.
f Segue de quelle depennato.